Ammissione provvisoria: necessità di una riforma
Molti richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta vengono ammessi provvisoriamente. La Svizzera ha ospitato nel 2017 circa 41 000 persone ammesse provvisoriamente, solo circa 10 000 in meno rispetto a quelle cui è stato riconosciuto lo statuto di rifugiato. L’ammissione provvisoria entra in gioco se l’allontanamento della persona non è possibile, ammissibile o ragionevolmente esigibile. Nella maggior parte dei casi, si tratta di un allontanamento non ragionevolmente esigibile, perché la persona in questione ha lasciato il proprio paese a causa di una situazione di conflitto armato, guerra civile, violenza generalizzata o emergenza medica. Dai confronti internazionali emerge che, se uno Stato può ricorrere a una forma alternativa di protezione, come appunto l’ammissione provvisoria, si riduce automaticamente il numero di persone cui è riconosciuto lo statuto di rifugiato, in quanto si tende piuttosto verso l’alternativa a disposizione.
L’ammissione provvisoria è una misura sostitutiva in caso di impossibilità di eseguire un allontanamento e non conferisce alcuno statuto giuridico alle persone interessate; queste ultime, tuttavia, finiscono spesso per restare a lungo in Svizzera. L’unico modo per ottenere uno statuto di soggiorno consiste nel rilascio, da parte del Cantone, di un’autorizzazione per casi di rigore.
L’integrazione di persone con ammissione provvisoria avviene spesso con difficoltà. Per questo motivo il Consiglio federale ha presentato a ottobre 2016 una relazione che presenta delle alternative all’insoddisfacente ammissione provvisoria. Da allora qualcosa si è mosso. All’inizio di gennaio 2018 è stato abolito il contributo speciale prelevato sul reddito da lavoro per le persone ammesse provvisoriamente e i richiedenti asilo. Presumibilmente nell’estate 2018 il permesso di lavoro dovrà essere sostituito da un obbligo di notifica. Questa misura consente alle persone di intraprendere più facilmente un’attività professionale. Ma tuttora lo statuto dell’ammissione provvisoria complica notevolmente l‘integrazione. La stessa definizione «ammissione provvisoria» si rivela essere per gli interessati un ostacolo inutile sul mercato del lavoro, nella ricerca di un’abitazione o anche nella ricerca di un posto di apprendistato. La CFM ritiene prioritario introdurre anche una delimitazione temporale della misura sostitutiva affinché le persone possano avere a breve termine delle prospettive di un permesso di soggiorno regolare. Degli studi dimostrano che la sensazione di disorientamento – essere sospesi nel limbo per così dire – e la mancante prospettiva di farsi una vita impediscano/intralcino lo sviluppo di un «progetto» orientato all’integrazione. Le persone ammesse provvisoriamente hanno oggi la possibilità di ottenere uno statuto di soggiorno solo tramite una richiesta per casi di rigore. Esistono però differenze sostanziali da Cantone a Cantone in merito all’accoglimento di una tale richiesta. Una situazione di soggiorno stabile non dovrebbe tuttavia dipendere da particolari interessi cantonali, ma dovrebbe essere prospettata allo stesso modo a tutti gli interessati. Poiché un’integrazione rapida e sostenibile non è solo ai fini degli interessati, ma riduce i costi dei sussidi per la società.
Nel 2014 la CFM ha posto un focus particolare sulla protezione degli sfollati, giungendo alla conclusione che anche la Svizzera – insieme ad altri paesi – debba adeguare il proprio sistema di protezione. Nelle sue raccomandazioni concernenti la concessione della protezione, propone pertanto, tra le altre misure, l’introduzione di un nuovo statuto di protezione complementare che sostituisca l’ammissione provvisoria. Il nuovo statuto è destinato alle persone che, pur non adempiendo i presupposti per il riconoscimento dello statuto di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra, al ritorno nello Stato d’origine sarebbero esposte a un grave pericolo. Lo statuto di protezione complementare può essere annullato una volta scongiurato il pericolo. Se il pericolo persiste, dopo sei anni è rilasciato un regolare permesso di dimora. La CFM è convinta che questo statuto meglio risponda alle esigenze delle persone bisognose di protezione che non l’odierna ammissione provvisoria.
Studi e raccomandazioni
- Empfehlungen: Neustrukturierung des Asylbereichs (PDF, 482 kB, 28.03.2018)
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Recommandations: Restructuration du domaine de l’asile (PDF, 307 kB, 28.03.2018)
(Questo documento non è disponibile in italiano)
- Aufenthaltsverläufe vorläufig Aufgenommener in der Schweiz: Datenanalyse im Auftrag der Eidgenössischen Kommission für Migrationsfragen EKM (PDF, 2 MB, 12.12.2014)
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Traiettorie attraverso diversi statuti di soggiorno delle persone ammesse provvisoriamente in Svizzera – Analisi dei dati su incarico della Commissione federale della migrazione (CFM) (PDF, 380 kB, 19.12.2014)
Sintesi
- Schutz für Vertriebene. Konzepte, Herausforderungen und neue Wege (PDF, 2 MB, 07.05.2015)
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Protection des migrants forcés. Etat des lieux des concepts, défis et nouvelles pistes (PDF, 2 MB, 07.05.2015)
(Questo documento non è disponibile in italiano)
- Raccomandazioni: Concessione della protezione (PDF, 752 kB, 18.10.2023)
- Lavoro ed economia sotto i riflettori (PDF, 380 kB, 30.11.2017)
Manifestazioni
- Esposizione FUGGIRE
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Convegno annuale CFM 2014
Proteggere o distogliere lo sguardo? Concessione di una protezione agli sfollati e ruolo di società e politica
Prese di posizione
Link
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Schutzstatus und Integration: Referat von Walter Leimgruber am Asylsymposium 2016 (PDF, 282 kB, 22.01.2016)
(Questo documento non è disponibile in italiano)
Ultima modifica 24.06.2024