La Commissione nazionale per la prevenzione della tortura pubblica il rapporto sul sopralluogo nel Cantone di Zurigo
Il rapporto è il risultato di un dialogo costante tra la Commissione e le autorità del Cantone di Zurigo. In tal modo si intende instaurare una collaborazione duratura. «La CNPT pone l’accento sulla prevenzione. Un dialogo costruttivo con le autorità competenti è il miglior strumento per raggiungere questo scopo», dichiara Marco Mona, vicepresidente della CNPT.
Esemplare «Centro anti-sbornia»
La CNPT ha effettuato un sopralluogo presso il carcere aeroportuale, diverse centrali regionali della polizia municipale e il «Centro anti-sbornia» della città di Zurigo. Ovunque ha ricevuto un'accoglienza molto positiva e ha potuto riscontrare l’evidente volontà di cooperare. Lo scambio è stato costruttivo e anche le domande più critiche hanno ricevuto una pronta risposta.
La città di Zurigo ha aperto il «Centro anti-sbornia» nel marzo 2010 nell’ambito di un progetto pilota condotto dal dipartimento di polizia e da quello della sanità e dell’ambiente. L’istituzione, che è operativa durante i finesettimana, fa un'ottima impressione e costituisce un esempio per i grandi centri. La Commissione ha tuttavia espresso riserve per quanto riguarda l’ammontare dei costi addebitati agli interessati e raccomanda di ridurli.
Raccomandazioni relative al carcere aeroportuale
Nel corso del sopralluogo presso il carcere aeroportuale, che viene impiegato per la carcerazione in vista del rinvio forzato e per la custodia preventiva, la CNPT ha potuto constatare come il personale tratti in modo corretto e rispettoso i detenuti. Considerato il difficile compito da svolgere, la CNPT raccomanda un aumento del personale addetto all’assistenza.
La Commissione ritiene che per la maggior parte dei detenuti l'istituto del carcere in vista del rinvio forzato non sia nè adeguato nè commisurato, in quanto la detenzione ha luogo in una struttura con requisiti di sicurezza molto elevati e dispendiosi. La Commissione raccomanda di mettere a disposizione un’infrastruttura più adeguata per questo tipo di pena privativa della libertà, che consenta ai detenuti una maggiore libertà di movimento, preveda misure di sicurezza meno rigide e sia più economica da gestire.
A causa della mancanza di posto, attualmente i tempi d’attesa per entrare in un istituto di esecuzione sono molto lunghi. Per tale motivo molti detenuti che stanno scontando la loro pena vengono trattati come detenuti in custodia preventiva e sono quindi soggetti a restrizioni molto più severe. Per le persone in attesa dell'esecuzione di una misura questa situazione è ancora più preoccupante, poiché durante il periodo di attesa non sono offerte misure terapeutiche. La Commissione raccomanda l’adozione di provvedimenti sul piano del personale e dell’edilizia per consentire di svolgere l'esecuzione in modo ragionevole in una sezione del carcere di custodia preventiva.
Cambiamenti in programma
In seguito al sopralluogo, la Commissione ha comunicato alle autorità cantonali le proprie osservazioni e raccomandazioni più importanti. Il Consiglio di Stato del Cantone di Zurigo ha sfruttato l'occasione per esprimere la propria posizione sul contenuto del rapporto. La Commissione accoglie favorevolmente i cambiamenti prospettati per quanto riguarda la gestione della carcerazione in vista del rinvio forzato e l’eliminazione dei problemi di posto.
Una commissione indipendente
La CNPT è una commissione indipendente dalle autorità, costituita da 12 membri esperti in campo medico, psichiatrico e giuridico, nonché in materia di polizia e di esecuzione delle pene, che effettuano periodicamente sopralluoghi in tutti gli istituti di privazione della libertà. La sua attività è iniziata il 1° gennaio 2010.
La CNPT esegue sistematicamente sopralluoghi negli istituti di detenzione dei Cantoni e pubblica rapporti in merito. In applicazione del protocollo facoltativo della Convenzione dell’ONU contro la tortura la CNPT verifica la situazione delle persone soggette a regime di privazione della libertà in Svizzera per garantire il rispetto dei diritti dei detenuti.
Commissione nazionale per la prevenzione della tortura
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3003
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T
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Documenti
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Ultima modifica 21.06.2011