Commissione nazionale per la prevenzione della tortura: rapporto sull’accompagnamento dei rinvii aerei coatti

Berna. Oggi la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT) ha pubblicato il rapporto sull’accompagnamento dei rinvii aerei coatti, che raccoglie le principali osservazioni dei suoi membri da ottobre 2010 a luglio 2011. Nel rapporto la Commissione raccomanda anzitutto un’applicazione caso per caso delle misure coercitive, una migliore preparazione delle persone da rimpatriare e un maggior coinvolgimento del medico del carcere.

«Le misure coercitive devono essere applicate tenendo conto delle circostanze caso per caso. Immobilizzare una persona che non rappresenta assolutamente alcun pericolo è una misura sproporzionata», sottolinea Jean-Pierre Restellini, presidente della CNPT. Secondo la Commissione, il caposquadra deve cercare di allentare le misure coercitive ogni qual volta la situazione lo consenta; per la CNPT converrebbe pertanto completare l’articolo 27 capoverso 2 dell’ordinanza sulla coercizione (OCoe) in tal senso.

Preparare meglio le persone da rimpatriare

Dalle testimonianze raccolte dalla Commissione emerge chiaramente che le informazioni di cui disponevano le persone da rimpatriare, soprattutto in merito alle condizioni di un rinvio coatto, erano insufficienti. Oltre a condurre in modo sistematico il colloquio di preparazione previsto dalla legge, la CNPT raccomanda di informare per iscritto la persona, in una lingua a lei comprensibile, sulle conseguenze di un rinvio coatto. La Commissione è inoltre a favore di un maggiore coinvolgimento, in questa fase preparatoria, degli agenti di polizia che partecipano alle operazioni di rinvio.

Diritto di veto e accesso alle informazioni importanti

Il medico del carcere dovrebbe disporre in tutti i casi di un diritto di veto fondato sulle condizioni di salute della persona e poterne vietare il rimpatrio se un rinvio coatto ne mette seriamente a rischio la salute. La CNPT è inoltre del parere che il medico accompagnatore debba disporre di un accesso illimitato a tutte le informazioni sanitarie relative alle persone da rimpatriare.

Esame medico sistematico

Se il rinvio è stato sospeso, in particolare perché la persona ha opposto resistenza fisica, la CNPT ritiene che quest’ultima andrebbe sistematicamente visitata da un medico e raccomanda quindi di completare la legge sulla coercizione (LCoe) in tal senso.

La polizia aeroportuale abilitata per l’imbarco

Dalle osservazioni della CNPT emerge chiaramente che la fase d’imbarco è una delle più delicate di un rinvio coatto. Di conseguenza gli agenti di polizia aeroportuale, appositamente formati a tale scopo, dovrebbero essere i soli a immobilizzare le persone da rimpatriare e a condurle a bordo dell’aeromobile.

Ultima modifica 01.12.2011

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