Prevenzione della tortura – La CNPT pubblica il suo secondo rapporto d’attività

Berna. Oggi la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT) ha pubblicato il suo secondo rapporto d’attività in cui stila un bilancio complessivamente positivo delle condizioni materiali di detenzione in Svizzera. Durante l’anno trascorso la Commissione ha in particolare posto l’accento sulla carcerazione amministrativa in applicazione del diritto in materia di stranieri, constatando chiaramente che nella maggior parte dei casi le condizioni detentive applicate a questa categoria di detenuti sono troppo restrittive. Ha inoltre continuato a sviluppare i suoi contatti con le autorità federali e cantonali.

Nel corso delle 15 visite di istituti penitenziari effettuate nel 2011 la CNPT ha stilato un bilancio complessivamente positivo. Ha sottolineato in particolare che le condizioni materiali di detenzione erano generalmente buone e che il personale penitenziario è molto qualificato. Ha tuttavia identificato un certo numero di lacune, soprattutto per quanto riguarda l’informazione dei detenuti, spesso ritenuta insufficiente.

Ha inoltre constatato che i piani d’esecuzione delle pene erano spesso lacunosi e non permettevano quindi di conseguire il principale obiettivo conferito dalla legge. La Commissione intende infine proseguire con le autorità le riflessioni in merito alla realtà carceraria attuale, che nella maggior parte degli istituti prevede differenti categorie di detenuti con diritti e doveri talvolta molto divergenti.

Carcerazione amministrativa troppo restrittiva

Nella maggior parte degli istituti visitati dalla CNPT, che accoglievano anche stranieri in carcerazione amministrativa, le condizioni detentive erano troppo restrittive e non conformi alla giurisprudenza del Tribunale federale. La Commissione ha pertanto ritenuto sproporzionate le restrizioni imposte alla libertà di movimento di queste persone, il cui regime detentivo dovrebbe invece essere significativamente più libero di quello previsto per gli autori di reati. Secondo la CNPT, ciò dovrebbe tradursi in particolare in un più ampio accesso ad attività occupazionali e sportive.

Dialogo costruttivo con i partner a livello nazionale ed europeo

La CNPT ha anche sfruttato questo secondo anno d’attività per far conoscere il proprio mandato e sviluppare i contatti con le autorità federali e cantonali, che rappresentano i suoi principali partner. Ha inoltre incontrato rappresentanti della società civile al fine di organizzare lo scambio di informazioni. Infine, ha cercato di consolidare le sue relazioni con altri meccanismi nazionali di prevenzione a livello europeo. A tale proposito la CNPT ha partecipato a svariati incontri che hanno riunito tutti gli attori chiave su questioni essenziali attinenti alla privazione della libertà.

Ultima modifica 11.10.2012

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