Istituti minorili chiusi: è necessario un intervento legislativo

Berna. Nel suo rapporto pubblicato in data odierna la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura valuta positivamente la verifica nazionale degli istituti minorili chiusi. Loda in particolare il trattamento rispettoso dei minori, l’eccellente infrastruttura di molti istituti, nonché le ampie possibilità formative e occupazionali. La Commissione rileva una necessità di intervenire per colmare le prescrizioni legali lacunose quanto all’esecuzione delle misure di diritto civile e di diritto penale minorile, in particolare nella Svizzera tedesca. La Commissione deplora anche le restrizioni della libertà di movimento e dei contatti esterni, eccessivi alla luce delle disposizioni del diritto del fanciullo, soprattutto nell’ambito della carcerazione preventiva. La Commissione critica inoltre la normativa poco uniforme in materia di applicazione delle misure restrittive della libertà.

Nel 2014 e 2015 la Commissione ha visitato verificato in totale nove istituti minorili chiusi in cui vengono eseguite misure di diritto civile e di diritto penale minorile, concentrandosi in particolare sulle restrizioni dei diritti fondamentali nell’ambito della libertà di movimento e dei contatti esterni. Ha in parte considerato inadeguate, sotto il profilo dei diritti del fanciullo, queste restrizioni, deplorando in particolare la segregazione cellulare di 20 ore talora riscontrata. Ispirandosi alle regole internazionali ha inoltre invitato le autorità a concedere ogni giorno ai minori almeno otto ore fuori dalle celle e due ore di movimento all’aria aperta. Sotto il profilo dei diritti fondamentali ritiene sconcertante la quasi totale privazione di contatti telefonici e i vetri divisori sistematicamente impiegati in occasione delle visite. Nel suo rapporto la Commissione stabilisce principi minimi concreti e raccomanda alle autorità una procedura meno schematica.

Invece la Commissione loda il trattamento in generale rispettoso dei minori e l’eccellente infrastruttura dei nuovi istituti minorili per l’esecuzione delle pene dei Cantoni di Zurigo e Vaud. Ritiene meritevole di riconoscimento anche l’ampia offerta formativa e occupazionale della maggior parte degli istituti.

La Commissione è critica nei confronti della carente trascrizione delle sanzioni pedagogiche pronunciate al di fuori di qualsivoglia procedura formale ed eludendo quindi la tutela giurisdizionale. La Commissione considera inoltre inadeguate sotto il profilo del diritto del fanciullo le celle disciplinari in cui è possibile sedersi e dormire soltanto su blocchi di cemento.

Particolare attenzione è stata dedicata alla verifica delle misure di sicurezza e di protezione e all’impiego di mezzi coercitivi. La Commissione critica le lacune normative in questo ambito e raccomanda l’adozione di una normativa uniforme sul piano nazionale a garanzia della tutela giurisdizionale. Per quanto concerne l’assistenza medica, la Commissione giunge alla conclusione che i minori, al loro arrivo nell’istituto, debbano essere visitati da uno specialista con una formazione medica.

Nel marzo 2016 la Commissione ha discusso i suoi riscontri e raccomandazioni nell’ambito di una tavola rotonda con i rappresentanti cantonali degli istituti verificati e ha sottoposto per parere alle autorità competenti il suo rapporto finale.
Nel contempo la Commissione ha pubblicato il rapporto d’attività 2015 in cui ha presentato una panoramica delle attività che ha svolto in tale anno. Complessivamente, ha eseguito nove ispezioni negli istituti di privazione di libertà di sette Cantoni e ha sottoposto per parere alle autorità cantonali otto rapporti. Gli istituti ispezionati sono tre carceri preventive, un istituto per l’esecuzione delle pene e delle misure, tre istituti gestiti dalla polizia e un istituto per l’esecuzione di misure di diritto civile e di diritto penale minorile. Nei Cantoni di Argovia, Friburgo, Vallese e Zurigo ha verificato l’attuazione delle sue raccomandazioni nei settori dell’alta sicurezza, della carcerazione preventiva e della carcerazione amministrativa di diritto degli stranieri. Nell’ambito del monitoraggio dell’esecuzione degli allontanamenti di diritto degli stranieri, la CNPT ha accompagnato nell’ultimo anno 43 rinvii coatti per via aerea di livello 3 e 4, nonché 46 trasferimenti all’aeroporto di persone da rinviare. In nove casi ha inoltre chiesto alle autorità competenti un parere scritto.

Ultima modifica 30.06.2016

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