Rapporto della CNPT sul monitoraggio dei rinvii coatti per via aerea

Nel rapporto pubblicato in data odierna, la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT) traccia un bilancio su 72 trasferimenti all’aeroporto e 40 rinvii coatti per via aerea monitorati tra aprile 2016 e marzo 2017. La Commissione reputa in generale positivi i miglioramenti raggiunti nell’ambito del ricorso a misure coercitive. Critica invece la prassi degli agenti di polizia di alcuni Cantoni di coprirsi il volto e quella di dividere tuttora le famiglie con bambini. Per quanto riguarda il colloquio di preparazione previsto dalla legge, la CNPT raccomanda alle autorità di informare gli interessati in modo sistematico e tempestivo sull’imminente rinvio.

Casi problematici nella prassi della polizia

Nel periodo in rassegna la Commissione ha registrato una serie di miglioramenti soprattutto nel ricorso a misure coercitive. Ha ad esempio constatato con favore che in determinati casi la scorta di polizia ha rinunciato a qualsiasi tipo di immobilizzazione. Ciononostante sono auspicabili ulteriori sforzi in tal senso visto l’impiego a volte ancora sistematico dell’immobilizzazione parziale nel trasferimento e nell’organizzazione in aeroporto. La CNPT ritiene particolarmente problematica la prassi, adottata dagli agenti di polizia di alcuni Cantoni, di coprirsi il volto come anche di portare armi e dispositivi inabilitanti al momento di prelevare in cella i rimpatriandi e durante il loro trasferimento.

Rinvio di famiglie con bambini

Anche la separazione e il collocamento extrafamiliare di minori prima del rinvio continuano a destare le preoccupazioni della Commissione. In caso recentemente giudicato dal Tribunale federale[1], una madre è stata sottoposta con il suo bebè a carcerazione in vista dell’espulsione, per garantire l’esecuzione dell’allontanamento, mentre gli altri tre figli più grandi sono stati collocati in un istituto per minori. Secondo la CNPT si tratta di una prassi inadeguata non conforme al diritto del fanciullo e raccomanda alle autorità di considerare, nel caso di famiglie con bambini, misure meno severe rispetto all’incarcerazione.

Il colloquio di preparazione va armonizzato

Dal 2011 la Commissione riserva un’attenzione particolare all’informazione degli interessati prima del loro rinvio. Nell’anno in rassegna ha esaminato, in via prioritaria e alla luce delle norme internazionali, l’attuazione, presso i Cantoni, delle pertinenti disposizioni sul colloquio di preparazione, giungendo alla conclusione che la prassi dei Cantoni continua a non essere uniforme e che pertanto sono necessari ulteriori sforzi di armonizzazione. In particolare gli interessati vanno sistematicamente e dettagliatamente informati sull’imminente rinvio e sulle relative modalità.

Ultima modifica 11.07.2017

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